Non riesco proprio a comprendere le troppe crociate e i numerosi silenzi che le gerarchie cattoliche a volte perpetuano contro divorzio, aborto, fine vita. A volte chiudono le porte delle chiese anche ai suicidi, solo alcuni... dipende dal nome. Eppure, il brano evangelico di Matteo non fa sconti: bisogna addirittura pregare per i propri persecutori, cioè per chi ci odia, per chi è lontano da noi e dal nostro modo di pensare. Dimentichiamo spesso questi “incoraggiamenti” evangelici, in favore di pratiche devozionali fini a se stesse.