“Ho veduto la gente sacrificare giovinetti e vergini ai piedi di questo idolo, e chiamarlo Dio; mescere vino e profumi ai suoi piedi e chiamarlo Re; bruciare incenso dinanzi alla sua immagine e chiamarlo Profeta; inginocchiarglisi davanti, adorarlo e chiamarlo Legge; combattere e morire per esso e chiamarlo Patriottismo; sottomettersi al suo volere e chiamarlo Ombra di Dio sulla Terra; distruggere e demolire case e istituzioni nel suo nome e chiamarlo Fraternità; lottare, rubare e lavorare per esso e chiamarlo Fortuna e Felicità; uccidere nel suo nome e chiamarlo Uguaglianza. Quest’idolo ha vari nomi, ma una sola realtà. Ha molti aspetti, ma è costituito di un solo elemento. In verità, è un’afflizioneeterna che si trasmette di generazione in generazione.”

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Khalil Gibran
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Nato 6 gennaio 1883 a Bisherri
Morto 10 aprile 1931 a New York

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