“E' drammatico se canto ed è drammatico se smetto di cantare. Cosa devo fare?”
“Il popolo d'Italia non canta più. Non vi sembra questa la più grande sciagura nazionale?”
“Non ho ricordi di me stesso in cui non stessi cantando. Credo di aver cominciato a uno o due anni a cantare.”
“Ho avuto la fortuna di poter essere molto libero. Ho sempre seguito l’istinto, che mi diceva di ricominciare daccapo a ogni album.”
“Non mi piacerebbe vivere di best of del passato, per me la musica è guardare avanti, sempre.”
“C’era la chitarra. Avevo imparato gli accordi di base a dodici anni, da una brava professoressa di musica delle scuole medie e poi ero andato avanti per conto mio, con Il grande libro degli accordi, comprato con un mese di risparmi. Mi piaceva cantare ed ero intonato – anche se a casa vi erano opinionicontrastanti sul punto, e talvolta mio fratello irrompeva esasperato nella mia stanza urlandomi di smetterla di rompere le palle, che non se ne poteva più di certe lagne e che, se proprio ci tenevo, potevo esibirmi ai funerali o all’agenzia di pompe funebri che era ad appena due isolati da casa. Credo si riferisse soprattutto alle mie interpretazioni mimetiche di alcune lugubri canzoni d’autore.”
“Sapevo di voler cantare fin da quando avevo quattro anni. Mia madre suonava la chitarra e cantava, io le stavo accanto ed imparavo a cantare.”
“Una legge che permetta di cantar canzoni non c’è.”
“Gli Antenati, che avevano creato il mondo, cantandolo, erano stati poeti nel significato originario di poesis, e cioè «creazione».”
“La terra deve prima esistere come concetto mentale. Poi la si deve cantare. Solo allora si può dire che esiste.”
“Ferire la terra è ferire te stesso, e se altri feriscono la terra, feriscono te. Il paese deve rimanere intatto, com’era al Tempo del Sogno, quando gli Antenati col loro canto crearono il mondo.”
“Se voleva far cantare gli strumenti con voce speciale, unica e non ripetibile nei secoli, doveva tagliare il legname quando cantava.”
“Dev’esserci sempre un motivo vero per cantare una canzone.”
“Un tipo qualunque, stonato come una campana.”
“Chiudo gli occhi e canto di nuovo, quasi sussurrando, mentre le mie dita arpeggiano la melodia come un tappeto volante sul quale la mia voce attraversa libera i tetti della città e afferra le stelle, come fossero le note della mia canzone, galleggianti sullo spartito infinito del cielo.”