“Dell'acqua sole bevere chi non have del vino.”
“Un uomo non si sente mai completamente a suo agio, se non ha un bicchiere davanti a sé.”
“Davvero la malinconia deve essere evitata con qualsiasi mezzo, tranne che col bere.”
“Ci sono alcuni uominipigri che migliorano col bere, come ci son frutti che non sono buoni finché non sono marci.”
“Spesso l’ho desiderato e spesso l’ho bevuto […] per liberarmi da me stesso, per lasciarmi andare. Il vino dà grande piacere; e ogni piacere è di per sé un bene, a meno che non sia controbilanciato dal male. Un uomo può avere un fortemotivo per non bere vino; ed esso può essere più importante del piacere. Il vino rende un uomo più piacevole a se stesso. Non dico che lo renda più piacevole agli altri.”
“[Alla domanda su quali fossero i più grandipiaceri della vita]: Fottere, e per secondo bere. Mi domando quindi come mai non ci siano più beoni, dato che tutti possono bere mentre non tutti possono fottere.”
“Penso che penso troppo... ecco perché bevo.”
“Il vino fulgido sul palato indugiava inghiottito.Pigiare nel tino grappoli d’uva. Il calore del sole, ecco che cos'è.È come una carezza segreta che mi risveglia ricordi.”
“Un martini è giusto. Due martini sono troppi. Tre martini non sono mai abbastanza.”
“Un giovanemonaco, che non aveva saputo resistere alle asprezze e ai digiuni della vita nel deserto, fece ritorno ad Alessandria e s’infilò nella prima taverna che trovò:- Un bicchiere di vino, prima della rissa. Lo bevve d’un fiato e:- Oste, un altro bicchiere, prima della rissa. Poi:- Un intero boccale di vino, prima della rissa.L’oste, a questo punto insospettito, gli domandò:- Fratello, ma di che rissa parli?- Di quella che ci sarà adesso, quando ti dirò che non ho un soldo.”
“Un giorno un anziano, in visita a un fratello, gli chiese:- Abba, il tuo vino è sempre quello dell’ultima volta?- Identico, fratello, identico!- Allora mi puoi porgere un boccale d’acqua?”
“Un monaco si lamentava del cammello del monastero. Un anziano gli disse:- Anche se è pigro, lavora pur sempre otto giorni senza bere. Quanti uomini del mondo bevono, e poi stanno otto giorni senza lavorare…”
Alcuni anziani stavano parlando dei danni procurati dal vino. Abba Arsenio a un certo punto disse: “Il danno maggiore viene a colui che beve per dimenticare. Rischia di dimenticare il momento in cui deve smettere”.
“- Se per caso cadessi nel vizio del bere – disse un abate a un giovane novizio – avvertimi subito.- Nessun problema – gli rispose questi. – Ho smesso un anno fa.”
“Io sono Cattolico e non posso commettere suicidio, ma intendo bere me stesso a morte.”