“Niente è più triste delle ingiustizie della vecchiaia.”
“Ti accorgi di essereinvecchiato quando, chinandoti per allacciarti una scarpa, ti chiedi cos'altro puoi fare già che sei giù.”
“Aveva il gomito del tennista, il ginocchio della lavandaia, il piede del cameriere e la moglie del principale.”
“I malanni fisici sono le tasse applicate a questa vita disastrata; alcuni vengono tassati di più, e altri di meno, ma tutti dobbiamo pagare qualcosa.”
“L'esofago e la bocca n'è la strada più corta per cacciar fuora quante può nuocere con la sua malignità. Se la natura vostra v'inclina ricorrete a' vomitivi; se non avete altro, olio, e vino puro bevuta in copia doverebbe sanarvi.”
“Le ingiurie dell'aria fuggitele quasi fossero di un nemico sdegnatissimo.”
“Ogn'infermità per lo più trae la sua origine o da troppo vuotamento, o da troppa ripienezza.”
“Sono stato a Margate l'altr'anno nella stagione estiva. Un mio amico mi ha detto, vai a Margate, è buono per i reumatismi. Così ci sono andato e li ho presi.”
“I mali del corpo appaiono con l'aumentare. Troviamo che la gotta è quella che chiamiamo reuma o contusione. I mali dell'anima si oscurano nel loro rafforzarsi; il più malato li sente meno. Ecco perché bisogna mescolarli alla luce, con mano spietata, portarli fuori e strapparli dal profondo del nostro petto.”
“Non mi abbandono mai alla poesia, a meno che non sia a letto coi reumatismi.”
“La vecchiaia è un aggiustamento continuo con cacciavite e chiave inglese. Tiri avanti.”
“Ti accorgi che stai diventando vecchio quando tutto ti fa male. E ciò che non fa male non funziona.”
“Se le cose continuano ad andare come vanno adesso, presto torneremo a prendere l'aspirina per ogni malanno che ci affligge.”
“Non è giusto scacciare i nostri mali. Essi ci appartengono, li dobbiamo accettare ed essere in pace con loro.”
"Come va?", disse un cieco a uno zoppo. "Come vede", rispose lo zoppo.