“Il frutto decisivo di tutti quegli esercizi che chiamiamo meditazione o contemplazione è ciò che diventiamo praticandole.”
“Gli scrittori di aforismi, che sono in primo luogo scrittori di meditazione, offrono l'opportunità di scandagliare gli umori oscillanti del nostro tempo.”
“Davanti a un'opera d'arte bisogna comportarsi come di fronte a un principe, e starle davanti ed attendere pazientemente che si degni di parlare, mai prendere la parola per primi. Altrimenti, si rischia di sentire soltanto la propria voce.”
“Lo stravacco scomposto del tuo corpo perde evidenza rispetto al tuo viso intatto, ai suoi tratti puliti. Il respiro è leggero, la fronte sgombera, le palpebre lisce e integre come un libro mai aperto. Ho la nitida sensazione che questo – esattamente questo – sia l’ultimo istante della tua infanzia. Scomparirà per poi riapparire sempre più raramente, nel corso degli anni, quel bagliore infantile che perfino nei vecchi ogni tanto rivela le tracce dell’inizio. Ma in questo momento il tuo volto addormentato ha una tale purezza di lineamenti da sembrare mai più eguagliabile, e dunque definitiva: contiene il suo addio agli anni (pochi) dell’innocenza.”
Torno in terrazza. La scena, cinematograficamente inquadrata, sarebbe questa: in una giornata di speciale magnificenza degli elementi, di quelle che fecero dire a Benedetto Spinoza “Deus sive natura”, un adulto contempla il mare da una terrazza, appoggiato al muro esterno di un appartamento. Dall’altra parte del muro, lontana mezzo metro appena, nel soggiorno dell’appartamento, una ragazzina guarda la televisione.
“Folle è l'uomo che parla alla luna. Stolto chi non le presta ascolto.”