“Una delle malattie italiane di questi anni è stata «l’egologia». Perdute le grandi appartenenze collettive, quelle per le quali dire «noi» era rassicurante e protettivo come una coperta con un freddo cattivo, si è fatta lentamente strada una malattia profonda e pericolosa: l’idea che il mondo ruoti attorno a sé medesimi, che gli altri siano un intralcio, che si possa, anzi si debba, passare sul cadavere del prossimo pur di far carriera.”
“Il più grande pericolo per il dittatore non è un eccesso di fiducia in sé prima della vittoria, ma la megalomania che arriva in seguito.”
“Ma la poca prudenza degli uomini comincia una cosa che, per sapera allora di buono, non si accorge del veleno che vi è sotto.”
“È comun defetto delli uomini, nella bonaccia, non fare conto della tempesta.”
“Coloro che non ascoltano niente cadranno per qualsiasi cosa.”
“Conviene agire eliminando subito la fonte di maggior pericolo.”