“Una delle malattie italiane di questi anni è stata «l’egologia». Perdute le grandi appartenenze collettive, quelle per le quali dire «noi» era rassicurante e protettivo come una coperta con un freddo cattivo, si è fatta lentamente strada una malattia profonda e pericolosa: l’idea che il mondo ruoti attorno a sé medesimi, che gli altri siano un intralcio, che si possa, anzi si debba, passare sul cadavere del prossimo pur di far carriera.”
“Per la libertà, così come per l'onore, si può e si deve mettere a repentaglio la vita.”
“Nei pericoli gravi, si travolge ogni ragione.”
“I nostri viaggi non furono mai del tutto privi di incidenti: una volta un soldato scagliò un piccone contro la nostra automobile; un’altra il nostro camion slittò, con mite rassegnazione, giù da un dirupo; un’altra ancora ci frustarono perché avevamo sconfinato in una zonamilitare; la dissenteria; la setticemia; i pungiglioni delle vespe; le pulci – ma, ringraziando Dio, niente epatite.”
“Non è bene svegliare un cane da caccia addormentato.”
“A chi dorme in una stanza imbiancata di fresco, se quella sia chiusa, n'è male; se vi si aggiunga del fuoco, n'è peggio.”