“Tu lì, impotente, con le ginocchia deboli, apri le tue costole avvolte in sciarpe che io possa soffiarvi dentro un po’ di coraggio, Apri le palme delle mani e solleva i risvolti delle tasche, Non voglio dinieghi, io pretendo, ho magazzini pieni in abbondanza e me ne avanza, E tutto ciò che ho lo regalo; Non ti chiedo chi sei, non è importante per me, Non puoi fare o essere niente se non ciò che vorrò infondere dentro di te. Verso chi si affatica nei campi di cotone o verso un pulitore di latrine mi volgo – sulla sua guancia destra depongo il bacio di chi è di famiglia, E in cuor mio giuro che mai lo rinnegherò. Nelle donne atte a concepire io faccio nascerebambini più grandi e più svegli, Oggi stesso getto il seme per repubbliche molto più ardite. Verso chiunque sta morendo, lì accorro e giro il pomello della porta, Tiro giù le coperte verso il fondo del letto, E lascio che il medico e il prete se ne vadano a casa.Afferro l’uomo in declino, lo sollevo con indomita volontà. O uomo disperato, aggrappati al mio collo, Per Dio! Non devi cadere! Appoggiati a me con tutte le forze.”
“Dimmi un pò che stella seie ti cercherò nei giorni bui.”
“L'uomo deve essereeducato per la guerra e la donna per il ristoro del guerriero: tutto il resto è sciocchezza.”
“Il pensiero del suicidio è un energico mezzo di conforto: con esso si arriva a capo di molte cattive notti.”
“Questa fabbrica si è elevata, nell’idea dell’architetto, in rispetto della bellezza dei luoghi e affinché la bellezza fosse di conforto nel lavoro di ogni giorno.”
“Non ti rincresca aver posto la tua mano sotto il suo mento.”