“Tu lì, impotente, con le ginocchia deboli, apri le tue costole avvolte in sciarpe che io possa soffiarvi dentro un po’ di coraggio, Apri le palme delle mani e solleva i risvolti delle tasche, Non voglio dinieghi, io pretendo, ho magazzini pieni in abbondanza e me ne avanza, E tutto ciò che ho lo regalo; Non ti chiedo chi sei, non è importante per me, Non puoi fare o essere niente se non ciò che vorrò infondere dentro di te. Verso chi si affatica nei campi di cotone o verso un pulitore di latrine mi volgo – sulla sua guancia destra depongo il bacio di chi è di famiglia, E in cuor mio giuro che mai lo rinnegherò. Nelle donne atte a concepire io faccio nascerebambini più grandi e più svegli, Oggi stesso getto il seme per repubbliche molto più ardite. Verso chiunque sta morendo, lì accorro e giro il pomello della porta, Tiro giù le coperte verso il fondo del letto, E lascio che il medico e il prete se ne vadano a casa.Afferro l’uomo in declino, lo sollevo con indomita volontà. O uomo disperato, aggrappati al mio collo, Per Dio! Non devi cadere! Appoggiati a me con tutte le forze.”
“La pace di Dio è come una madre, che passa una mano sulla fronte di sua figlia che piange e la consola. ”
“Dirò semplicemente che quelli che offrono false consolazioni sono falsi amici.”
“Da quando veniamo battezzati a quando moriamo, passando per il matrimonio, siamo spinti verso la chiesa e nei momenti di crisi spirituale ci ritroviamo a mendicare l'aiuto di un prete.”
“Non c'è esercizio migliore per il cuore che abbassarsi e sollevare gli altri.”
“La speranza è stata il mio solo conforto. La speranza che forse, dovunque sia, abbia trovato tanta pace, benevolenza, amore e felicità quanta è concessa in questo mondo.”