“Per ottenere la più piccola fortuna, vale più dire quattro parole alla favorita del re che scrivere cento volumi.”
“I letterati scrivono l’elogio del pennino quando compare la macchina per scrivere e l’elogio della vecchia Olivetti quando compare il Macintosh.”
“La contemporaneità non esiste. Non esiste, dopo la Relatività, nella fisica e non esiste, dopo la Storia, nell'arte. Che i classici siano nostri contemporanei è un conforto idealistico e una menzognapubblicitaria. Questa però non è una conclusione, ma una premessa. L'esperienza dei classici ci dice il contrario. Non sono nostri contemporanei, siamo noi che lo diventiamo di loro. Dimenticarli in nome del futuro sarebbe il fraintendimento più grande. Perché i classici sono la riserva del futuro.”
“C'è un piacere più intenso, per chi ama i libri di antiquariato? Sì. È sfogliarne un catalogo. Niente uguaglia la gioia di cercare - l'occhio concentrato e mobile del vizio - i titoli bramati, differendo spesso l'attimo fatale, per aumentare l'ebbrezza o attenuare la delusione.”
“Ha da sapere che il gran busillis della poesia consiste nell'arte di piacere, e quest'arte sta tutta nella magia di muovere, di rimescolare, come si vuole, tutte le passioni che abbiamo nascosto nel cuore.”
“Non puoi scrivere sulle persone come nei libri di testo, e non puoi usare del gergo. Devi parlare chiaramente e semplicemente e puramente nel linguaggio che un bambino di sei anni possa capire; e tuttavia avere i significati e i toni elevati del linguaggio e le implicazioni, che fanno appello all'intelligenza più elevata.”