“Sono felice se qualcuno mi fa il solletico, perché è segno certo che mi vuole bene.”
“Le gioie del più profondo affettoo dei più lievi aneliti del cuoresono solo l'ombra della luce.”
“Un affetto non si prova,s'indossa direttamente.”
“O tu, che come un coltello sei penetrata nel mio cuore gemente: o tu, che come un branco di demoni, venisti, folle e ornatissima,a fare del mio spiritoumiliato il tuo letto e il tuo regno – infame cui sono legato come il forzato alla catena,come il giocatoretestardo al gioco, come l’ubbriaco alla bottiglia, come i vermi alla carogna – maledetta, sii tu maledetta!”
“C’è un piacere intrinseco nel lavoro ben fatto, un lavoro che siamo stati noi, proprio noi, a fare, con le nostre abilità, dando prova di dedizione. E così, lentamente, forse impercettibilmente, nasce quel piacere dei piaceri: il «piacere dell’attaccamento», la cui salutarecrescita si deve in uguale misura alle qualità dell’oggetto di cui ci si prende cura e alla qualità delle cure. Quell’elusivo ma fin troppo reale e irresistibile piacere dell’«Io-Tu», del «viviamo l’uno per l’altro», del «siamo una cosa sola». Il piacere di «fare una differenza» che non sia importante solo per sé. Di avere un effetto e lasciare un segno. Di sentirsi necessari e insostituibili. Una sensazione profondamente piacevole, anche se tanto difficile da ottenere e completamente irraggiungibile, se non inconcepibile, quando ci si trova soli con la cura di sé, quando l’attenzione è concentrata in modo angusto sulla creazione, affermazione e valorizzazione di se stessi. Quella sensazione può venire solo dal sedimentarsi del tempo, di tempo riempito dalle cure – le cure che sono il filo prezioso di cui sono intessute le tele rilucenti dell’attaccamento e della comunanza.”
“- Olaf ti stai sciogliendo!- Vale la pena sciogliersi per qualcuno.”