“Come lo facciamo questo carcere? I muri come li farebbe, lei? Alti, molto alti, ci avrei scommesso. Ma i muri bisogna farli bassi, prima di tutto per economia e poi per dare aria ai detenuti. I detenuti hanno bisogno di ossigeno, date ossigeno al detenuto, perché il detenuto ossigenato rende il doppio. Avete paura che evada? Ah, la solita storia... ma finiamola con queste maldicenze! Il detenuto è un galantuomo, ma trattatelo bene: dategli da mangiare, da bere e altri vizietti e il detenuto non se ne andrà neanche con le cannonate. E abolite il muro divisorio tra il reparto maschile e quello femminile. Se anche dovesse scapparci un carceratino, credete a me, non guasta, incrementiamo la demografia carceraria.”
“Sono la più fortecontraddizione delle sbarre, i libri. Al prigioniero steso sulla branda spalancano il soffitto.”
Un professore disse: "La gente non è interessata alla libertà, ma alle uova e al prosciutto". Al che ho replicato: "Dieci anni in prigione con solo uova e prosciutto a colazione possono curare tutto ciò".
“- Ne ho incontrato alcuni che facevano apposta per tornare in prigione.- Hai incontrato i più stupidi.- E tu sei come loro?- Non tornerò mai in prigione.- Allora è meglio che cambi mestiere.”
“Forse mi sono fatto un po' troppi tatuaggi. Ma, vedi, non è che uno abbia un gran da fare quand'è in prigione a parte profanare la propria carne!”
“Questa non era una prigione. Era una scuola del crimine, entrai con un laurea in Mariujiana, ne uscii con un Dottorato in Cocaina.”