“Quando vedete un gatto in profonda meditazione,la ragione, credetemi, è sempre la stessa:ha la mente perduta in rapimento e in contemplazionedel pensiero, del pensiero, del pensiero del suo nome:del suo ineffabile effabileeffineffabileprofondo e inscrutabile uniconome.”
“- Antonio [passando in rassegna la truppa, vestito da sceicco]: Come ti chiami?- Arabo: Alì!- Antonio Alì Morte'?- Arabo: No, Alì Babà!- Antonio: E la mammà, come sta?- Arabo: Bene, grazie. Saluta a Papà!”
“A me mi chiamate dottore, al mio vice, vice dottore.”
“La prassi chi è? Sua Moglie?”
“Massa Carrara sembrano due, ma sono una sola.”
“Lei di cognome fa Grancassa? Ah sì... come trombone.”