“Come ha detto Dugas, noi ridiamo, per così dire, 'par ricochet' (di rimbalzo). Il riso è fra le espressioni più contagiose degli stati psichici. Quando faccio ridere un'altra persona raccontandole un mio motto di spirito, in definitiva sto facendo uso di lei per suscitare il riso in me stesso; e si può infatti osservare che una persona che ha iniziato a raccontare un motto di spirito con la faccia seria dopo si associa al riso dell'altra persona con un riso moderato.”
“- Perché vincere lo rende triste?- Perché sa che non potrà vincere sempre.- Se fosse così quando qualcuno perde dovrebbe ridere, perché sa che non perderà tutta la vita!”
“Oggi far ridere è veramente un’impresa, perché non c’è più il senso del ridicolo.”
“Nella mia vita non sono mancate le lacrime: lacrime copiose e liberatrici, lacrime di tristezza, di sconforto, di solitudine, di stanchezza. Si, ho riso e pianto molto.”
“Faccio l’attrice per non morire, e quando a 14 anni e mezzo avevo quasi deciso di smettere di vivere, ho capito che potevo farcela, a continuare, solo fingendo di essere un altra, facendo ridere il più possibile.”
“La risata e le lacrime sono entrambi risposte alla frustrazione e all'esaurimento. Io stesso preferisco ridere, dato che c'è meno da pulire dopo.”