“Per permettere alla società dei consumi di continuare il suo carosello diabolico sono necessari tre ingredienti: la pubblicità, che crea il desiderio di consumare, il credito, che ne fornisce i mezzi, e l’obsolescenza accelerata e programmata dei prodotti, che ne rinnova la necessità.”
“La pubblicità è l'acceleratore del meglio e del peggio senza che nulla possa arrestare la velocità presa.”
“Il pubblicitario deve essere pronto a diffondere tutte le informazioni tranne quelle che considera false e indegne.”
Ogni elezione è simile ad una drammatizzazione portata dalla stampa insieme alla pubblicità: se non si descrive una storia autentica, sincera e vera, se non suona la "musica sociologica" del momento nella quale ognuno può riconoscersi e sapere che l'uomo che ha davanti sarà l'uomo che domani creerà un mondo migliore per lui e per i suoi figli, non ci sono elezioni possibili.
La pubblicità era un mezzo un po' fascista di comunicare perché era un monologo della comunicazione, si infilavano "chiodi" nella testa delle persone; diventerà molto più democratica perché ognuno avrà la possibilità di scegliere l'informazione che vorrà.
“La pubblicità è una grande fabbrica di sogni per la nostra società.”