“Il motivo per cui stupidi e furfanti se la cavano meglio al mondo di uomini più saggi e onesti è che sono più vicini al carattere generale dell’umanità, che è null’altro che un insieme di inganno e stupidità.”
“- Perché mai, abba, nessuno disprezza il principe Arfamal, che pure è un idiota?- Perché un idiotapovero è un idiota, un idiotaricco è un ricco.”
“A un giovanemonaco che lo angustiava per sapere il segreto della sua vita tutta basata sul silenzio, abba Barsanufio spiegò:- Mi son sempre pentito di aver parlato; mai di aver taciuto.Ma siccome il giovane non era ancora soddisfatto, aggiunse:- E poi ricorda: uno sciocco che non dice parola non si distingue da un saggio che tace.”
Due saggimonaci discutevano. “Disse il primo: non è possibile, contemporaneamente, essere ed essere stato”.Rispose il secondo: “Perché no? Uno può essere stato uno stolto e continuare ad esserlo”.
Scrisse abba Agilulfo: “C’è un ugual numero di stolti a Roma e a Bisanzio. Ma gli stolti romani sono stolti e basta, quelli bizantini sono stolti che ragionano”.
“Una donna del villaggio, disperata per la condotta del figlio, disse un giorno ad abba Ilarione:- Mio figlio non ascolta nessun consiglio intelligente; presta orecchio solo al primo asino che incontra! Se gli volessi parlare tu…”