“La crisi che sarebbe stata l’ultima iniziò alle sette di sera, l’ora da lui preferita, che amava trascorrere sul balcone, contemplando il volo delle rondini.”
Quando entro in crisi, mio figlio mi dice: "Mamma, non puoi fare così. Non sei come una delle donne che interpreti sullo schermo che possono mettere da parte la realtà!
“In questo climaavvelenato di scandali giudiziari e di evasioni fiscali, di dissolutezze e di corruzioni, di persecuzioni della miseria e di indulgenti silenzi per gli avventurieri di alto bordo, in questa atmosfera di putrefazione che accoglie i giovani appena si affacciano alla vita, apriamo le finestre: e i giovani respirino l’aria pura delle montagne e risentano ancora i canti dell’epopea partigiana.”
“Guardiamoci senza mai dimenticarci di guardarci dentro gli occhic'è un vento così forteche ci porta via.”
“La durezza di questi tempi non ci deve far perdere la tenerezza dei nostri cuori.”
C’è una prova infallibile per capire al volo se chi parla o scrive ha capito dove ci troviamo. Ed è quando, prima o poi, inesorabilmente, nella soluzione proposta appare la parola “sviluppo”. Ecco: qui cascano tutti gli asini, anche i più intelligenti. Qui cascano quasi tutti gli economisti, che maneggiano la parola “sviluppo” con la stessa insensata sbadataggine con cui un bambino potrebbe toccare una pistola carica.