“Coloro che accendono candele sull'altare dell'ideale, nove volte su dieci hanno una fabbrica di candele che li sovvenziona.”
“Noi siamo quello che difendiamo, io credo... quello per cui lottiamo.”
“La storia dell’etica è una triste rassegna di splendidi ideali cui nessuno è riuscito a tener fede. La maggior parte dei cristiani non ha imitato Cristo, la maggior parte dei buddhisti non ha seguito l’esempio di Buddha e la maggior parte dei confuciani avrebbero fatto venire uno scatto di nervi a Confucio. Per contrasto, quasi tutti oggi seguono con successo l’ideale capitalistico-consumistico. La nuova etica promette il paradiso a condizione che i ricchi restino avidi e spendano il loro tempo a fare ancora più soldi, e che le masse diano libero sfogo alle loro voglie e passioni – e comprino di più, sempre di più. Questa è la prima religione nella storia i cui seguaci fanno effettivamente quello che viene chiesto loro di fare. Come facciamo però a sapere che in cambio avremo il paradiso? L’abbiamo visto in televisione.”
È più facileessere un "umanitario" che dare al tuo stesso paese quello che gli è propriamente dovuto; è più facileessere un "patriota" che fare della tua comunità un posto migliore in cui vivere; è più facileessere un "leader civico" che trattare la tua stessa famiglia con comprensione amorevole; perché più piccolo è il focus della nostra attenzione, più difficile è il compito.
“La società libera è un buon antidoto alla mania di dividere l’universopolitico in due metà contrapposte, la sinistra e la destra. È una stupida classificazione, ereditata dai tempi della Rivoluzionefrancese, e perpetuata dal fatto che oratori e scrittori continuano a vantarsi di appartenere alla sinistra, oppure (in numero minore, oggi) alla destra.”
“Esiste una pretesascienzaeconomica? Non ne sono affatto certo. Esiste una montagna di libri di economisti, che hanno ridotto l’uomo ad automa, un automa che si suppone capace di prevedere il futuro, di massimizzare la sua utilità o il suo profitto. Esiste una concezione meccanicistica della società, in cui tutti gli attorieconomici operano senza sbagli e senza pentimenti. Esiste l’astrazione di un mercato di concorrenzaperfetta, che conduce immancabilmente a un «equilibrio» ottimo (magari di piena occupazione). Esistono o sono esistiti economisti pseudo-liberali, che hanno creduto a tali favole.”