“Le mostre universali de' prodotti e delle merci, ecco le vere olimpiadi e i degni areopaghi del tempo.”
“La vera ragione per cui ci viene versato uno stipendio non è l’equità o l’apprezzamento per il nostro lavoro, ma la speranza di vederci spendere quei soldi in una nuova auto o in un nuovo computer, prima che gli operai sfruttati per produrli dall’altra parte del globo pretendano stipendi più dignitosi e orari di lavoro più umani.”
“La malavita organizzata non è altro che lʼaspetto più sudicio del potere dʼacquisto del dollaro.”
“Oggi più che mai gli uomini dovrebbero imparare a vivere senza gli oggetti. Gli oggetti riempiono l'uomo di timore: più oggetti si hanno più si ha da temere.”
“L’economia dell’abbondanza – quella che ha caratterizzato gli ultimi due secoli della storiaumana – sta velocemente giungendo alla fine, ma la sua produzione ideologica permane e addirittura si espande spasmodicamente: ultimi fuochi, ma fuochipericolosi, perché potenzialmente in grado di trascinare al disastro immense masse umane già plasmate a immagine dell’egoismo, dello sviluppo infinito, del consumo senza limiti, e molto difficilmente rieducabili a un rapporto di completa stazionarietà con la Natura.”
“La coscienza collettiva è stata sradicata tramite l’eliminazione fattuale dei luoghi di lavoro, delle fabbriche, dove migliaia di individui potevano riconoscersi uguali tra di loro mentre svolgevano le stesse mansioni. Ora gli unici luoghi collettivi, le basiliche dei tempi moderni, sono i grandi magazzini, i mall, dove si arriva in auto, cioè isolatamente, e dove ci si conosce e riconosce soltanto in base alla scelta dei consumi, degli acquisti. Clienti della stessa marca di computer, dello stesso logo di scarpe. Fruitori dello stesso motore di ricerca. Cittadini dello stesso social network. Individui che pensano si possa votare schiacciando il tasto di un computer, cioè ex persone che considerano la democrazia una sommatoria di clic. Conoscere, dialogare, imparare sono divenuti concetti desueti.”