“Bella e dolce Bologna! Vi ho passato sette anni, forse i più belli...”
“Qualora le Cittànobili usassero far doni ai poeti, che mai avrebbe potuto donare Bologna all'estremo Omeride se non la testa dell'Athena Lemnia?”
“Bologna è una vecchia signora dai fianchi un po' molli col seno sul piano padano ed il culo sui colli...”
“In Bologna si facciano salsicciotti i migliori che mai si mangiassero; mangiansi crudi, mangiansi cotti, e a tutte l'ore ne aguzzano l'appetito.”
“Quella che lei chiama Bologna, è un cosa grande, che va da Parma fino a Cattolica... dove davvero la gente vive a Modena, lavora a Bologna e la sera va a ballare a Rimini... è una strana metropoli... che s'allarga a macchia d'olio tra il mare e gli Appennini.”
“Per finir poi di parlarvi di Bologna, dirò che vi si viveva allora e vi si vive sempre allegramente, lautamente, con grandi agevolezze di buone amicizie, e di festive brigate. La città dà mano alla villa e la villa alla città: belle case, bei giardini, e grandi commodi senza le stirecchiature di quel lusso provinciale che dice: 'rispettatemi perché costo troppo e devo durare assai!'.”