“Niente è piú terribile che trovarsi faccia a faccia con gli oggetti di un morto. Di per sé le cose sono amorfe: assumono significato solo in funzione della vita che ne fa uso. Quando essa giunge al termine, le cose cambiano anche restando uguali. Ci sono e non ci sono, come spettritangibili, condannati a sopravvivere in un mondo dove non hanno piú posto.”
“Ricchi e poveri nei panni,e chiercuti e senza chierca,grandi e vili,gente esperta della corte e dei villaggi,pazzi e saggi,sconci e belli,damigelle chiaro nome e da un'umile magione,gole nude,con gioielli od i cercini alle chiome:d'ogni luogo,d'ogni grado,morte veglia e prende a ghiado.”
“A ciascuno è destinato il suo giorno. Breve e inesorabile è per tutti il tempo della vita, ma la virtù per mezzo delle azioni può prolungarla con la fama.”
“Fino a che punto è triste morire?”
“Facile è la discesa all'Averno: notte e giorno la porta del nero Dite sta aperta: ma risalire i gradini, e ritornare a rivedere il cielo qui sta il valore, qui la fatica.”
“Perdono al sepolto.”