Quando hai paura e non c’è nessuno a cui chiedere consiglio, allora siediti, fai un lungo respiro e parla con lei. Dille: “Paura, raccontami chi sei, come ti chiami, perché sei qui”. Prendila delicatamente sul palmo della mano, poi chiudila senza stringere troppo, scava un buco nella terra e mettila lì sotto.
“Ciò che tutti apparentemente temiamo, affetti da «depressione da dipendenza» o no, in piena luce del giorno o tormentati da allucinazioni notturne, è l’abbandono, l’esclusione, l’essere respinti, banditi, ripudiati, abbandonati, spogliati di ciò che siamo, il vederci rifiutare ciò che vogliamo essere. Temiamo che ci vengano negati compagnia, amore, aiuto. Temiamo di venir gettati tra i rifiuti.”
Non ho paura. Ormai mi chiamano mafiosi e familiari di mafiosi per parlare, se vedessi la rubrica sul mio telefono è piena di numeri segnati come "mafioso 1", "mafioso 2", "mafioso 3".
“La timidezza si compone dal desiderio di piacere e dalla paura di non riuscirci.”
“La certezza di un castigo, benchè moderato, farà sempre una maggiore impressione che non il timore di un altro più terribile, unito colla speranza dell’impunità.”
“Molte delle nostre paure sono sottili come un foglio di carta, e un singolo passo coraggioso ci porterebbe con chiarezza ad attraversarle.”