“Io dico una cosa, e voi ne scrivete un’altra, e quelli che vi leggono ne capiscono un’altra ancora.”
“Sai, a volte, mentre ti scrivo, provo una strana sensazione, totalmente fisica, come se prima di poterti parlare fossi costretto a vedere le parole che mi abbandonano in una lunga fila per giungere fino a te, per consegnarsi nelle tue mani.”
“Come si può descrivere e far rivivere una persona soltanto a parole? Dio mio, soltanto a parole?”
“Il ritmo preciso dei tuoi passi si può tradurre in sillabe, parole o musiche.”
“Sono solo parole, dopotutto, e io sto qui a elemosinarle, come un mendicante.”
“Le parole dentro di lui erano diventate, nella sua solitudine, così interiori, come dire, doppiate in una grammatica così propria e tortuosa.”