“Può la disciplina nella guerra più che il furore.”
“Chi attraversa una guerra – combattendo o scappando, comunque in entrambi i casi cercando di sopravvivere – non possiede piú niente di personale, nemmeno la propria storia.”
“Ho puntato il mitra sulla colonna e ho scaricato il resto del caricatore senza fermarmi un attimo, quasi euforico. Sentivo ogni colpo addosso alla pelle, era come se a ogni esplosione l’aria mi stesse schiacciando un punto preciso della testa.”
“I loro capi erano dei mercenari professionisti che avevano fatto molte guerre, in Afghanistan, in ex Jugoslavia, e in tutti i conflitti a cui avevano preso parte i rappresentanti del mondoislamico. Erano dei codardi, portavano quei soldati strafatti di droga sul luogo della battaglia e poi li abbandonavano. Quello che gli interessava era organizzare lo scontro diretto e poi sparire, ritirarsi, erano capaci solo di buttare la gente ignorante in mezzo al macello e farci su un bel mucchio di soldi.”
“La comunicazione in guerra è una cosa strana: molte decisioniimportanti – quelle che possono costare la vita di tante persone, compresa la tua – si prendono basandosi su cose come una serie di luci fatte con una torcia; devi fidarti ciecamente di chi ti sta mandando quei segnali, perché in quel momento lui è gli occhi e le orecchie di tutto il gruppo. A me personalmente non piaceva tanto l’idea di dipendere da qualcun altro, però in situazioni simili non avevi molte alternative, la fiducia era l’unica cosa capace di far muovere te e i tuoi compagni come un solo grande organismo vivente.”
“Non esiste un modo onorevole di uccidere, né un modo garbato di distruggere. Non c'è niente di buono nella guerra, eccetto la sua fine.”