“Perché dovevo andare a scuola? Perché il mondo funzionava cosí? Nasci, vai a scuola, lavori e muori. Chi aveva deciso che quello era il modo giusto? Non si poteva vivere diversamente? Come gli uomini primitivi?”
“Perché oggi non si parla d’altro che di smettere di lavorare?”
“Quand’è che si smette di chiedere? Quando si ha paura di ciò che si rischia di ascoltare.”
“Un’epoca decade più per penuria di domande che per assenza di risposte.”
“Alla domanda che viene sempre posta: 'Perché scrivi?' la risposta del poeta sarà sempre la più breve: 'Per vivere meglio'.”
“Quelle volte in cui mi sono svegliato in piena notte, e ho guardato chi dorme sempre accanto a me, con la complicità delle ore buie, che rendono sopra le righe tutti i sentimenti e le preoccupazioni, le paure, le angosce e il senso profondo della vita. E mi sono chiesto, intanto che osservavo il torace gonfiarsi e sgonfiarsi in modo regolare: chi è questo essereumano a cui sto concedendo il mio amore, le mie giornate, tutti questi anni e anche il mio futuro? È l’essere speciale che mi sembra di aver intuito, o è un mostro che mi sembra di temere? E poi mi sono girato dall’altra parte e mi sono rimesso a dormire, sollevato.”