“Una delle ragioni per cui non bevo è che voglio sapere quando sto divertendomi.”
“Un giorno un anziano, in visita a un fratello, gli chiese:- Abba, il tuo vino è sempre quello dell’ultima volta?- Identico, fratello, identico!- Allora mi puoi porgere un boccale d’acqua?”
“Un monaco si lamentava del cammello del monastero. Un anziano gli disse:- Anche se è pigro, lavora pur sempre otto giorni senza bere. Quanti uomini del mondo bevono, e poi stanno otto giorni senza lavorare…”
Alcuni anziani stavano parlando dei danni procurati dal vino. Abba Arsenio a un certo punto disse: “Il danno maggiore viene a colui che beve per dimenticare. Rischia di dimenticare il momento in cui deve smettere”.
“- Se per caso cadessi nel vizio del bere – disse un abate a un giovane novizio – avvertimi subito.- Nessun problema – gli rispose questi. – Ho smesso un anno fa.”
“Io sono Cattolico e non posso commettere suicidio, ma intendo bere me stesso a morte.”