“Tu non vinci l'argento, tu perdi l'oro.”
“Se hai un figlio che è alto più di due metri, non tagliargli via la testa o le gambe. Compragli un letto più grande e spera che giochi a basket.”
“Il rugby è una malattia e, come le malattie, un po' ti consuma e un po' ti fa diventare più forte.”
“Ci sono giocatori di calcio che credono che all'inferno ci sia il girone di ritorno!”
“Nel rugby si gioca con un avversario, non contro un avversario.”
A questo sport [il calcio] io mi sottraggo, e nemmeno lo guardo. Giocatori che si mettono a correre solo se sono inquadrati da un regista durante le "notturne" di coppa, gente che si vende per un gelato o un frigorifero, altra gente che non si sacrifica per scudetti o traguardi, ma per usare scudetti e traguardi a fini monetari, non sono i "miei" sportivi. Li ho salutati senza rancore, e non possiamo più rivolgerci un fraterno "tu", ma un vecchio e più pulito "lei".