“Di notte, lo sai, o si dorme e si sogna o si è svegli e si sogna ugualmente. È di notte che ci mettiamo di fronte a noi stessi, è di notte che non ci sono scuse. Se ti mando un messaggio di notte, non puoi scegliere se ascoltarlo o no. Devi accogliere le mie parole e lasciarle entrare. Per questo una serenata ha bisogno della notte.”
“La falce non fa più pensare al granoil grano invece fa pensare ai soldi.”
“La grammatica, la stessa arida grammatica, diventa qualcosa come una stregoneria evocativa; le parole risuscitano rivestite di carne e d'ossa, il sostantivo, nella sua maestà sostanziale, l'aggettivo, abito trasparente che lo veste e lo colora come una vernice, e il verbo, angelo del movimento che dà l'impulso alla frase.”
“Se oggi si può ancora parlare di «rivoluzioni» lo si può fare solo a posteriori – quando, guardando indietro, ci rendiamo conto che si sono accumulati tanti cambiamenti piccoli e apparentemente insignificanti, ma sufficienti a produrre una trasformazione qualitativa, e non solo incrementale, della condizione umana. Privata dei suoi originari referenti, l’idea di «rivoluzione» è stata banalizzata: la usano e ne abusano quotidianamente gli autori di spotpubblicitari, per presentare come «rivoluzionario» ogni prodotto «nuovo e migliorato».”
“E' la parola ad essere d'oro; il silenzio è di piombo.”
“Se, al sentire che alcune parole o idee hanno delle associate nella nostra mente e queste non si risvegliano, nasce l'inquietudine che è un dolore, così pure quando non è la solita, né la più strettamente associata che si risveglia; così pure se le parole senza le sue corrispondenti idee si presentino, o queste senza di quelle.”