“Sul terrenomorale l'uomo distingue sempre fra se stesso e il proprio Creatore: esige che i suoi simili osservino un codice morale molto rispettabile, ma non disapprova la totale mancanza di morale del suo Dio.”
“L'uomo è indizio, strumento, limite all'uomo. Di questo principio esce la giurisprudenza e la politica tutta.”
“Anche io sono un uomo, di carne ossa e cartilagine.”
“L'uomo è convinto di essere il beniamino del Creatore, crede che il Creatore sia orgoglioso di lui e persino che lo ami, che abbia una vera passione per lui, che vegli la notte per ammirarlo (pensate un po'!), che lo protegga e lo tenga lontano dalle sventure. Prega il Creatore, e crede che egli lo ascolti.”
“L'opera più nobile di Dio? L'uomo. Chi lo ha scoperto? L'uomo.”
L'uomo, soavemente e sinceramente, si autodefinisce "la più nobile creatura di Dio". È l'assoluta verità. E non che questa sia un'idea nuova: l'uomo ne parla da secoli e vi ha sempre creduto, senza che mai nessuno ci abbia riso sopra.