“Una lettera è una cosa rischiosa; lo scrittore scommette sullo stato d'animo del lettore.”
“- Mario: Scusa il paragone tra il frate e la mosca, non volevamo minimamente offendere. I peccatori di prima.- Saverio: Dobbiamo salutare...- Mario: Con la faccia dove sappiamo...- Saverio: Ormai gli si è detto...- Mario: I due peccatori con la faccia dove sappiamo.- Saverio: Sempre zitti.- Mario: Sempre zitti.- Saverio: Sotto!”
“- Saverio: Prendi un foglio.....Mi dai un foglio della macelleria?- Mario: Ma è bianco, puoi scrivere qua, no?- Saverio: Dietro a un foglio con i conti della macelleria, ma vuoi risparmiare? Dammi una penna. Guarda (si alza e stacca una penna da un'oca appesa al soffitto)..qui c'è la cartoleria a portata di mano....Ecco qua....”
Non apro mai le lettere di mio marito, ma su questa c'era scritto "confidenziale".
“La miglior cosa da fare con una lettera anonima è non rispondere.”
“È semplicemente incredibile. Non spiega niente, ecco. O forse è così: loro non spiegano e noi non siamo tenuti a sapere. Noi abbiamo vecchiracconti tramandati di bocca in bocca; riesumiamo da vecchi bauli e casse e cassetti lettere senza indirizzo o firma, in cui uomini e donne che un giorno vissero e respirarono sono adesso mere iniziali o soprannomi coniati da qualche affetto ora incomprensibile che a noi suonano come sanscrito o Chocktaw; noi vediamo confusamente delle persone, le persone nel cui sangue e seme vivente noi stessi giacevamo in un sonno d’attesa, in quella umbratile attenuazione del tempo, assurte ora a proporzioni eroiche, tornate a compiete i loro atti di semplice passione e semplice violenza, impervie al tempo e inesplicabili. Sì, Judith, Bon, Henry, Sutpen: tutti quanti. Loro ci sono, eppure manca qualcosa; sono come una formula chimica riesumata insieme alle lettere da quel cassone dimenticato, accuratamente, la carte vecchia e sbiadita che va in pezzi, la scrittura sbiadita, quasi indecifrabile, eppure piena di significato, familiare quanto a forma e senso, nome e presenze di forze volatili, ma nulla accade; tu rileggi, pedante e attento, riflettendo bene, accertandoti di non aver dimenticato nulla, di non aver commessoerrori di calcolo; tu le ricomponi ancora e nulla accade: semplicemente le parole, i simboli, le forme in sé stesse, umbratili, imperscrutabili e serene, contro quel turgido sfondo di un orribile e sanguinoso groviglio di affari umani.”