“Considerando le cose più insignificanti della vita, noi non siamo un insieme materialmente costituito, identico per tutti, e di cui ciascuno non ha che da prendere visione come di un capitolato d'appalto o di un testamento; la nostra personalitàsociale è una creazione del pensiero altrui. Anche l'atto così elementare che chiamiamo «vedere una persona che conosciamo» è, in parte, un atto intellettuale.”
“Sono diventato un attore per fuggire da me stesso. Ogni personaggio da interpretare è un rifugio.”
“Se avesse usato bene il suo tempo, non sarebbe diventato nessuno.”
“Egli [Pericle] era personaggio potente, per prestigio e lucida capacità di giudizio, assolutamente trasparente e incorruttibile, reggeva saldamente il popolo senza però violare la libertà e non si faceva guidare da esso più di quanto non lo guidasse lui, poiché non cercava di conseguire il potere con mezzi impropri e perciò non era costretto a parlare per compiacere l’uditorio. Il suo potere si fondava sulla considerazione di cui godeva. Quando si accorgeva che quelli – l’Assemblea – si abbandonavano a sconsiderata baldanza, li colpiva con le sue parole, portandoli allo sgomento, per ricondurli poi ad uno stato d’animo di rinnovato coraggio, se li vedeva in preda ad una paurairrazionale.”
“Ho rinunciato a cercare il consenso a ogni costo. Accetto di non riuscire simpatica a tutti. Ho imparato a dire quello che penso e a non aspettare le cose, ma a farle succedere. Ad affermare me stessa.”
“Vorrei che le parole per me non avessero tutta questa importanza, vorrei che non m’incatenassero a chi le dice, a chi le ho dette.”