“Le vetrine social sono le vetrine di Amsterdam.”
“Twittare e scrivere messaggi può esseredivertente, ma in alcun modo tutto ciò può nutrire la mente e lo spirito, cosa che invece la letteratura sa ben fare.”
“Internet, Facebook e Twitter hanno creatocomunicazioni di massa e spazi sociali che il regime non può controllare.”
“I tempi sono cambiati: il prossimo presidente della Repubblica finirà per dover condensare il suo messaggio [di fine anno alla Nazione] in un tweet.”
“Frequento poco i social, ma sono diventati piuttosto aggressivi. E visto che io sono per il peace & love, vorrei che i leoni da tastiera rimanessero tali. E non li paragonerei ai leoni, che sono animali fantastici: sono zecche da tastiera.”
“Una generazione cresciuta con Internet sembra non curarsi dell’avversione degli economisti classici per la condivisione della creatività, delle competenze e delle esperienze, e perfino di beni e servizi in un ambito collettivo e indiviso, finalizzato alla promozione del bene comune. Gli economisti classici considererebbero un contesto economico di questo tipo contrario alla naturaumana e destinato al fallimento per la semplice ragione che gli uomini sono innanzitutto e soprattutto egoisti, competitivi e predatori, e quindi approfitterebbero della buona fede e dell’ingenuità dei propri simili per impossessarsi dei contributi altrui e fare da sé, ottenendo un rendimento superiore. Queste idee sembrano aver perso ogni forza: oggi centinaia di milioni di persone sono attivamente impegnate in reti sociali collaborative su Internet, alle quali offrono il proprio tempo e le proprie conoscenze, di solito in modo gratuito, per promuovere il benessere di tutti. Perché lo fanno? Per la pura gioia di condividere la propria vita con gli altri, nella convinzione che contribuire al benessere dell’insieme non diminuisce in alcun modo la parte che loro spetta, ma, anzi, l’amplifica e la moltiplica. Gli spazi sociali di Wikipedia e di Facebook, per esempio, costituiscono una sorta di sfida alle basi della teoria economica classica, secondo la quale l’uomo è una creatura egoista, continuamente tesa all’autonomia. L’energia e la comunicazione della Terza rivoluzioneindustriale fanno emergere una gamma del tutto diversa di pulsioni biologiche: il bisogno di socialità e la ricerca di condivisione.”