“La legge non è legge se viola i principi dell'eternagiustizia.”
“Il giusto fondato sulla natura è l'espressione dell'utilità che consiste nel non recare ne ricevere reciprocamente danno.”
“Fra le cose che la legge prescrive come giuste, quella che è comprovata come utile dalle necessità dei rapporti sociali reciproci deve esser considerata come avente il requisito del giusto, sia essa la stessa per tutti o no; ma se si ponga una legge che non risulti coerente all'utilità nei rapporti reciproci, essa non possiede la natura del giusto. Se poi ciò che era utilesecondogiustizia viene a decadere, pur avendo per un certo tempo corrisposto alla prenozione del giusto, ciò non vuol dire che non lo fosse durante quel tempo, se non ci si vuole turbare per vane chiacchiere ma guardare sostanzialmente ai fatti.”
“In senso generale il giusto è uguale per tutti, in quanto è un accordo di utilitàreciproca nella vitasociale; ma a seconda della particolarità dei luoghi e delle condizioni risulta che non per tutti il giusto è lo stesso.”
“Quando, senza che siano sopravvenute nuovecircostanze, le cose sancite dalla legge come giuste si rivelano nella pratica non corrispondenti alla prenozione del giusto, vuol dire che in realtà non erano giuste. Ma quando, essendo sopravvenute nuovecircostanze, quelle cose che erano prescritte come giuste non sono più utili, allora bisogna dire che esse sono state giuste fino a che sono state utili per la vita in comune dei cittadini, e che in seguito, quando non sono state più utili, non sono state più nemmeno giuste.”
“Quando, senza che le circostanze siano cambiate, ciò che è riconosciuto giusto dalle leggi si rivela nella pratica non corrispondente all’idea di giustizia, significa che non era giusto. Se invece le circostanze sono cambiate e ciò che era prescritto come giusto non è più utile, vuol dire che era giusto quando era utile per la vita civile dei cittadini, ma quando non è stato più utile non è stato più nemmeno giusto.”