“«Volare mi fa paura» stridette Fortunata alzandosi. «Quando succederà, io sarò accanto a te» miagolò Zorba leccandole la testa.”
“Posso io vedere gli affanni, e non essere anche io in pena? Posso io vedere il dolore di un altro, e non cercare un conforto premuroso?”
“Deh, signor mio, deh fammelo sperare, si ch'io conforti l'anima smarrita.”
“Nella noia tanto rifrigerio già mi porsero i piacevoli ragionamenti d'alcuno amico e le sue laudevoli consolazioni, che io porto fermissima opinione per quelle essere avenuto che io non sia morto.”
“A guardarlo questo vago latte delle nebulose che dolcezza! Così vago che ti stempra, così lieve che non hai più corpo.”
“Tornavano alla casa paterna ogni volta che la «vitareale» mostrava un’aria di squallore e di brutalità profondamente sgradevoli.”