“Io sono il Sud, ho cominciato con il peso delle verità eterne. Tu sei il Sud, ho detto indicando una donna dai tratti andini. Lui è il Sud, ho continuato additando un uomo con la pelle scura. Noi siamo il Sud, ho dichiarato abbracciando con un gesto gli immigrati che passavano. Voi siete il Sud, ho gridato ai musicisti di strada che suonavano sull’altro marciapiede. Loro sono il Sud, ho gridato ai passanti che camminavano senza vedere l’ecuadoriana che si prendeva cura dei loro figli, il peruviano che puliva il parco, l’honduregno che indossava l’uniforme di un esercitoestraneo, il cileno che serviva in un bar vicino, l’uruguayano, l’argentino, il boliviano, colombiano, paraguayano, brasiliano, nicaraguense o africano perduti in quella savana d’asfalto, arrivati nel Nord per il più puro e semplice dei diritti: il diritto di vivere.”
“Se noi non siamo chi pensiamo di essere, chi sono gli altri? Se le possibilità che gli estranei ci giudichino in modo errato sono così alte, come possiamo essere sicuri che il giudizio che noi diamo di loro sia in qualche modo coerente con la vera persona che è nascosta sotto la superficie?”
“Io sono un uomo d'affari. Questo è quel che faccio ogni giorno. Lo adoro. Adoro andare al lavoro. Non ho mai avuto una giornataccia.”
“Io sono uno che sdrammatizza sempre tutto. Non sono di quelli che ci hanno il problema centrale, che si straziano, che si buttano a terra. Faccio il mio mestiere così, anche con una certa leggerezza.”
“Io ho 22 anni di Vita, piú trentatre di Merda da burocrazia, laboratori clinici, astanterie, ricerca di parcheggi, visitemilitari, e infine stampanti.”
“Io analizzo gli inganni, le pulsioni, l’egoismo. Io sono lo studioso della forza e della sopraffazione, il massimo esperto del «brutto» morale. Io sono il Grande Cacologo. Ma quando accade il bene… che cosa devo dirvi?, resto senza risposta. Chissà, forse un errore.”