“Avendo per la prima volta capito chiaramente che per ogni uomo come lui non c’era niente, all’infuori della sofferenza, della morte, dell’oblio completo, aveva deciso che così non si poteva vivere, che bisognava o spiegare la propria vita in modo che non apparisse una malvagia irrisione d’un qualche demone, o spararsi. Non aveva fatto né l’una né l’altra cosa, e aveva continuato a vivere, invece, a pensare e a sentire; in quel tempo aveva perfino preso moglie e aveva provato molte gioie ed era stato felice, sempre che non avesse pensato al senso della propria vita. Che cosa mai significava questo? Significava ch’egli aveva vissuto bene, ma aveva pensato male. Aveva vissuto (senza averne coscienza) di quelle verità spirituali ch’egli aveva succhiato col latte, e aveva pensato non solo senza riconoscere queste verità, ma eludendole con cura. Adesso gli era chiaro che egli aveva potuto vivere soltanto grazie a quella fede in cui era stato educato.”

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Tratto dal Book Anna Karenina

Lev Tolstoj
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Nato 9 settembre 1828 a Jasnaj a Poljana
Morto 20 novembre 1910 a Astapovo, Rjazan

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