Si dice che il nostro sistema scolastico non abitui gli studenti a seguire una dimostrazione formale. Ma io sono pienamente sicuro che i lettori sapranno superare lo scoglio di questo capitolo, proprio come fece mia madre anni fa. Da giovane non aveva finito le scuole superiori e in età ormai avanzata volle colmare le sue lacune iscrivendosi a un corso serale di fisica presso un community college. Se la cavò benissimo, prendendo il massimo dei voti ai test. Un giorno il suo insegnante la convocò e le disse: «Ho letto un articolo sul “New York Times” a proposito del fatto che un certo Leon Lederman ha vinto il Nobel per la fisica. Per caso è suo parente?» «È mio figlio» rispose lei con orgoglio. «Ah, ecco perché è così brava in fisica». «No, ecco perché lui è così bravo».
“Molti bambini delle scuole pubbliche sembrano conoscere solo due date: 1492 e il 4 di luglio; e di norma essi non sanno cosa è successo in entrambi gli eventi.”
“Odiavo la scuola con tutta me stessa perché intralciava la mia libertà.”
“Il caroprezzi colpisce anche la scuola. Con quello che costano libri, diari e zainetti, conviene comprarsi direttamente il diploma.”
“La scuola quasi sempre non premia le personeintelligenti, piuttosto quelle con buona memoria. Avere buona memoria non significa essereintelligenti.”
“Non potrò mai divertirmi di domenica, perché non riesco a dimenticare che l'indomani ho scuola.”