“La televisione è la letteratura degli illetterati, la cultura del plebeo, il benessere del povero, il privilegio del diseredato, il club esclusivo delle masse escluse.”
Si fa presto a dire “circo mediatico”. In pista ci sono acrobati, pagliacci, elefanti, tigri… Perfino cammelli che tentano di attraversare la cruna dell’ago.
“La televisione è come una spugna: raccoglie tutto ciò che c'è sul pavimento e quando vai a spremerla esce fuori il succo della società.”
“Ci sono cose che devono restare inedite per le masse anche se editate. Pound o Kafka diffusi su Internet non diventano più accessibili, al contrario. Quando l'arte era ancora un fenomeno estetico, la sua destinazione era per i privati. Un Velazquez, solo un principe poteva ammirarlo. Da quando è per le plebi, l'arte è diventata decorativa, consolatoria. L'abuso d'informazione dilata l'ignoranza con l'illusione di azzerarla. Del resto anche il facileaccesso alla carne ha degradato il sesso.”
“Ho dato mandato al consiglio d'amministrazione della Fininvest di vendere le televisioni. Cos'altro posso fare?”
“Dopo tre apparizioni in video, qualunque coglione viene intervistato, dice la sua e anche quella degli altri.”