“Si muovevano nel loro mondo fattosi più ampio tra uomini e donne compitamente piacevoli, che temevano le emozioni, l'entusiasmo o la sconfitta, più del fuoco, della guerra o di una malattia mortale; che tolleravano solo le formulazioni più comuni delle idee più comuni, e ammettevano solo le azioni che apportavano un profitto. Era una cerchia molto affascinante, sede di tutte le virtù, dove non ci si accorge di niente e dove tutte le gioie e i dolori vengono prudentemente attenuati al livello di diletti e fastidi.”
“Che armi ha, il più debole, per contrapporsi? In un mondo sovraffollato e aggressivo come il nostro, il debole è costretto a isolarsi, a prendere le distanze: per difendersi e sopravvivere non ha altra scelta che quella di barricarsi. La gente ha paura di essere inglobata, spogliata, ridotta ad assumere lo stesso passo, le stesse facce, lo stesso modo di guardare e parlare degli altri; teme di essere costretta a pensare e a reagire in modo non suo, a versare il sangue per una causa non sua, per poi finire completamente distrutta.”
“Mi sono lamentata una volta con mio padre del fatto che non ero capace di fare le cose come le fanno gli altri. Il consiglio di mio padre? ‘Margo, non essere una pecora. La gente odia le pecore. Le pecore vengono mangiate’.”
“Il conformismo è il carceriere della libertà e il nemico dello sviluppo.”
“La gente che vive in conformità ai propri valori è solitamente più felice ed ha maggior successo di coloro che danzano alla musica suonata da altri.”
“Le università non sono altro che scuole di galateo per la non-identità middleclass che normalmente trova la sua migliore espressione fuori dei confini dell’università nelle schiere di ville da ricchi con prato e TV in ogni salotto dove tutti guardano la stessa cosa e pensano la stessa cosa nello stesso momento.”