Era una di quelle domeniche di mezza estate in cui tutti se ne stanno seduti e continuano a ripetere: “Ho bevuto troppo ieri sera”.
“Il lunedì ti giustifichi col lavoro che fai. Ma la domenica che scusa hai? Orrenda domenica, nemica dell'umanità!”
“Questi sono i miei sabati, una folla di locali e facce. Le domeniche sono più difficili da riempire: gli amici studiano, il tempo è quasi sempre una merda, piove, piove sempre queste domeniche d’inverno, il cielo non la smette di pisciare, gli uomini in giro sono dimezzati, quelli sposati stanno a casa, la domenica tira aria di famiglia.”
“Ho spesso pensato che la gente tratti Dio abbastanza maleducatamente, e voi? Rivolgendogli triliardi e triliardi di preghiere ogni giorno, chiedendo e supplicando e implorando favori: fai questo, dammi quello, ho bisogno di una nuova auto, voglio un lavoro migliore. E la maggior parte di queste preghiere ha luogo di domenica: il sui giorno libero.”
“Mille anni fa, anch'io ero un ragazzetto, come voi, miei cari e piccoli lettori: anch'io avevo, su per giù, la medesima vostra età, vale a dire fra gli undici e i dodici anni.E com'è naturale, dovevo ancor'io andare tutti i giorni alla scuola, salvo il giovedì e la domenica. Ma i giovedì, nel corso dell'anno, erano così pochi!... Appena uno per settimana! E le domeniche?... Le domeniche era grazia di Dio, se ritornavano una volta ogni otto giorni.”
“Se volete che il mondo intero venga a bussare alla vostra porta, provate a fare un pisolino la domenica pomeriggio.”