“L'io è finito perché deve essere delimitato, però in questa finitezza è infinito perché il confine può essere spostato sempre più in là, all'infinito. È infinito secondo la sua finitezza e finito secondo la sua infinità.”

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Johann Gottlieb Fichte
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Nato 19 maggio 1762 a Rammenau, Upper Lusatia, Prussia
Morto 27 gennaio 1814 a Berlino

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