“C'è qualcosa di più bello per un popolo che la lingua dei suoi avi?”
“Nessun popolo crede nel suo governo. Tutt'al più, la gente è rassegnata.”
“Lasciate che la gente creda di governare e sarà governata.”
“Le disgrazie sono tegole che cascano sul capo dei Re come su quello dei sudditi, e non c’è allegrezza senza che ci sia mescolato qualche dispiacere.”
“Mangia il Governo, mangia la Provincia; mangia il Comune e il capo e il sottocapo e il direttore e l'ingegnere e il sorvegliante... Che può avanzare per chi sta sotto terra e sotto di tutti e deve portar tutti sulle spalle e resta schiacciato?”
“Non conviene a chi comanda che nei sudditi si ingenerino grandi modi di pensare né amicizie sicure, né comunanze, che soprattutto l'amore, tra le tante altre cose, è solito determinare.”