“Perché questa disperazione rileggendoti? Che immaginavi dunque d'aver scritto?”
“Gli scrittori oggi devono navigare le instabili correnti verbali dell'era post-Gutenberg. Quand'è che finisce il gergo e inizia un nuovo dialetto? Dov'è la linea tra il neologismo e l'iperbole? Qual è il linguaggio del villaggio globale? Come possiamo tenere il passo con la tecnologia senza impantanarci nei tecnicismi? È possibile scrivere di macchine senza perdere il senso dell'umanità e della poesia?”
“Chiedere ad uno scrittore in attività cosa ne pensa dei critici è come chiedere a un lampione cosa ne pensa dei cani.”
“Senza vanità il lavoro di uno scrittore è tiepido.”
“Ho avuto l'opportunità insostituibile di apprendere la mia professione con gli strumenti adeguati, il più importante dei quali non è una matita o una macchina da scrivere, ma il tempo necessario per pensare prima di utilizzarli.”
“Quali condizioni sono più propizie al lavoro di uno scrittore del silenzio della sua stanza, illuminata dalla luna che dà ad ogni creatura della fantasia un così vivo rilievo?”