“Domani nella battaglia pensa a me, dispera e muori.”
“Fino a sei anni l’uomo è prigioniero di genitori, di bambinaie o d’istitutrici; dai sei ai ventiquattro è sottoposto a genitori e professori; dai ventiquattro è schiavo dell’ufficio, del caposezione, del pubblico e della moglie; tra i quaranta e i cinquanta vien meccanizzato e ossificato dalle abitudini (terribili più d’ogni padrone) e servo, schiavo, prigioniero, forzato e burattino rimane fino alla morte.”
“Abbiamo bisogno di cadaveri per lastricare le strade di tutti i trionfi.”
“Ho amato Moana Pozzi. Ho lavorato spesso con lei. Ho anche avuto l'onore di baciarla. La mia parte maschile aveva bisogno di lei. Abbiamo anche litigato per la stessa donna. Un giorno la vidi gonfia. Le spazzolavo i capelli e lei li perdeva. Le dissi che non stava bene. Quando è morta ho pianto come una pazza.”
“Occorre dare sempre speranza al paziente, anche quando la morte sembra ghermirlo.”
“Me non nato a percuotere le dure, illustri porte,nudo accorrà, ma libero, il regno della morte.”