Pensandoci bene, apparteniamo anche noi alla medesima storia, che continua attraverso i secoli! Non hanno dunque una fine i grandiracconti?”. “No, non terminano mai i racconti”, disse Frodo. “Sono i personaggi che vengono e se ne vanno, quando è terminata la loro parte. La nostra finirà più tardi… o fra breve”.
“Tale era l'infelice condizione degli imperatori romani, che, qualunque fosse il loro comportamento, il loro destino era comunemente lo stesso. Una vita di piacere o di virtù, di gravità o di mitezza, di pigrizia o di gloria, portavano comunque ad una tomba precoce, e quasi ogni regno si è chiuso con la stessa disgustosa ripetizione di tradimenti e omicidi.”
“Gli storici inglesi mi daranno del bugiardo, ma a scrivere la storia sono gli stessi che hanno impiccato degli eroi.”
“Colui che non è in grado di darsi conto di tremila anni rimane al buio e vive alla giornata.”
“Si trovano a Roma vestigia di una magnificenza e di uno sfacelo tali, che superano l'una e l'altro, la nostra immaginazione.”
“Quando si considera un'esistenza come quella di Roma, vecchia di oltre duemila anni e più, e si pensa che è pur sempre lo stesso suolo, lo stesso colle, sovente perfino le stesse colonne e mura, e si scorgono nel popolo tracce dell'antico carattere, ci si sente compenetrati dei grandi decreti del destino.”