“Il poeta sente la sofferenza degli altri dentro di sé, guarda sempre lontano. Ha le braccia quanto il mondo per abbracciare tutti gli uomini che soffrono. Il poeta è nato per aiutare gli uomini a crescere e ad andare avanti.”
“Affrontare la vita con totale disinteresse alla propria persona e con la massima attenzione verso il mondo che ci circonda, sia quello inanimato che quello dei viventi. Questo, ritengo, è stato il mio unicomerito.”
“Per creare empatia con i personaggi devi sintonizzarti con il mondo.”
“Il nostro era un abbraccioperfetto, sincronico, completo. Tra due corpi abituati a stringersi. E a farlo con intimità. Impossibile se non ci si conosce, se non c’è feeling.”
Io canto sempre guardando le facce delle prime file, sempre. Non sono di quelli che cantano fissando un punto nel vuoto: ho bisogno di quel tipo di scambio. E quindi vedo come ognuno di loro canta le parole delle mie canzoni, con che tipo di partecipazione. Poi mi sembra di leggerne l’interpretazione. Facce che si aprono. Facce che lasciano venire su. È una specie di processo catartico a cui non resisto. Sempre più facilmente, poi, quando vedo la lacrima silente, è difficile per me trattenere l’emozione. E mi si rompe un po’ la voce, spesso e volentieri. Mi sa che è qualcosa di irreversibile: sono sempre peggio da questo punto di vista. Insomma, un “rockertuttodunpezzo” direbbe che sto diventando sempre di più una mezza sega.
“Sono fiero dei ruoli che ho interpretato, perché mi hanno permesso di connettermi con milioni di persone, cosa che non sono in grado di fare nella vita di tutti i giorni.”