“Seconto te è meglio quel pancione trippone ti Buddha o gente come Betteca, come l'Avvucato Agnello Eh?”
“Se Baggio è Raffaello, Del Piero è Pinturicchio.”
“Avere Platini in squadra era come avere una credit card sempre a portata di mano.”
“L’abbiamo comprato per un tozzo di pane e lui ci ha messo sopra il foie gras.”
“I calciatoricattivi guadagnano certo troppo, quelli buoni non guadagnano mai abbastanza.”
“Ci sono giocatori di calcio che credono che all'inferno ci sia il girone di ritorno!”
A questo sport [il calcio] io mi sottraggo, e nemmeno lo guardo. Giocatori che si mettono a correre solo se sono inquadrati da un regista durante le "notturne" di coppa, gente che si vende per un gelato o un frigorifero, altra gente che non si sacrifica per scudetti o traguardi, ma per usare scudetti e traguardi a fini monetari, non sono i "miei" sportivi. Li ho salutati senza rancore, e non possiamo più rivolgerci un fraterno "tu", ma un vecchio e più pulito "lei".
“Alcuni giocatori di calcio soffrono quattro o cinque incidenti mortali a partita. Ecco quanto sono duri.”
“Quando si hanno dei principi come li aveva lui diventa facile compattare un gruppo, lui era un esempio per tutti.”
“Ho un cruccio, che a volte diventa rimorso; non essere riuscito a civilizzare il pubblico, non aver fatto abbastanza per combattere il tifo.”
“Il giorno che decisi che avrei fatto il calciatore, non sapevo dove sarei arrivato. Sapevo che i miei preferivano fare di me un medico, un farmacista o almeno vedermi lavorare in banca. Io avevo capito che il calcio può dare grandissime gioie alla gente.”
“Messi è un genio, non gli manca niente. Quando lo guardo giocarevedo un ragazzo pieno di talento e abilità, molto intelligente e con un piede sinistro come quelle di Maradona.”
“Avendo sempre giocato in una squadra, mi sento a disagio quando vengo classificato tra i migliori a livello individuale.”
“Non dovremmo paragonare gli uomini a Dio, ma per Messi si può fare un'eccezione.”
“L'Inter era una squadra leggendaria. C'erano giocatori come Facchetti e Mazzola, e in panchina c'era un totem come Herrera, con cui avevo parlato più volte e che mi convinse a lasciare il Bayern Monaco.”