“Più forziamo i confini della matematica, più questi si allargano. Non correremo mai il rischio di esaurire i nuovi problemi da risolvere.”
“La matematica ha la reputazione completamente falsa di arrivare a conclusioni infallibili. La sua infallibilità non è nient'altro che identità. Due per due non è quattro, ma è solo due per due, e noi chiamiamo questo ‘quattro’ per comodità. Ma quattro non è nulla di nuovo. E la matematica va avanti così nelle sue conclusioni: solo che nelle formule più avanzate l’identità scompare dalla vista.”
“Noi possiamo rimanere estasiati quando un brano musicale si muove verso una direzione armonica inaspettata che più avanti sembra perfettamente appropriata, o quando una trama orchestrale sembra essere qualcosa in più che la somma delle varie voci in un modo che non riusciamo perfettamente a comprendere. Le dimostrazioni matematiche possono fornire un piacere simile con rivelazioni improvvise, idee inaspettate eppure naturali, e affascinantisensazioni che ci sia qualcosa in più da scoprire.”
“Lo sapevate? Il quadrato costruito sull'ipotenusa è il doppio di quello sui cateti ma la qualità è scadente e dopo un anno lo butti! È così! È capitato a mia sorella! Fidatevi!”
“La matematica non è una scienza deduttiva: quello è un cliché. Quando tentiamo di dimostrare un teorema, non è che elenchiamo le ipotesi e poi iniziamo a ragionarci su. Quello che facciamo è una serie di prove ed errori, esperimenti, tentativi.”
“Non limitarti a leggerlo: combattici! Fatti le tue domande, cercati i tuoi esempi, scopri le tue dimostrazioni. Quell’ipotesi è necessaria? L’inverso è vero? Cosa capita nel caso classico speciale? E nei casi degeneri? Dov’è che nella dimostrazione si usano le ipotesi?”