“L’economia dell’abbondanza – quella che ha caratterizzato gli ultimi due secoli della storiaumana – sta velocemente giungendo alla fine, ma la sua produzione ideologica permane e addirittura si espande spasmodicamente: ultimi fuochi, ma fuochipericolosi, perché potenzialmente in grado di trascinare al disastro immense masse umane già plasmate a immagine dell’egoismo, dello sviluppo infinito, del consumo senza limiti, e molto difficilmente rieducabili a un rapporto di completa stazionarietà con la Natura.”