“Accorgersi, dopo molti anni, che quegli stessi giorni che vivemmo con piacevole noncuranza, furono i più belli della nostra vita.”
“Nelle piccole cose come nelle grandicose ognuno deve conoscere e tenere ben presente i propri limiti.”
Purtroppo, siamo stati educati a identificarci in ruoli e a portare maschere, a competere per il successo, dimenticando che per vivere pienamente dobbiamo trovare noi stessi e, liberi dagli inganni concettuali, dissolvere l’egoismo che separa. L’individuo che perde il contatto con il “qui e ora” non è in grado di fluire con la vita in modo spontaneo e intuitivo.
Bisogna imparare a “respirare l’infinito” per diventare consapevoli della “realtàluminosa” che è già parte della nostra piccola esistenza in questo luogo dell’universo.
“Il miracolo è la realtàumanavissuta quotidianamente, senza enfasi eccezionali, senza necessità di eccezioni, senza fortune particolari, è la realtà del mangiare, del bere, del vegliare e del dormire investita dalla coscienza di una Presenza che ha i suoi terminali in mani che si toccano, in facce che si vedono, in un perdono da dare, in soldi da distribuire, in una fatica da compiere, in un lavoro da accettare.”
“La forma quotidiana della decisione per l’esistenza è il ricordo del destino che ogni cosa ha, che è uno solo, il mistero di Dio, è il ricordo che questo mistero è diventato un uomo. Perciò, la forma quotidiana della decisione per l’esistenza è vivere la memoria di Cristo.”