“Accusare i talk-show di dare una brutta immagine della politica è come prendersela con il termometro quando si ha la febbre.”
“Pensavo che girare un film su Moana Pozzi potesse aiutarmi nella mia crescita come donna. E così è stato. A parte le sue scelte estreme, nelle quali non tutti, me compresa, ci riconosciamo, Moana sapeva vivere per quello che era veramente, senza nascondersi. Ecco, in questo poteva essere uno specchio per gli altri e far scattare qualcosa di diverso in ognuno di noi. In Italia, soprattutto in televisione, offrono personaggi normali, è difficile trovare ruoli così conflittuali.”
Oggi quello che conta non è l’ascolto, è l’“audience”, cioè il numero degli ascoltatori: più sale l’ascolto, più scende la cultura.
“I servizi trasmessi in tv e gli articoli pubblicati sulla maggior parte dei giornali sono quasi tutti di stampo ideologico. I cittadini sanno poco o niente di quello che accade in altre zone del paese e a volte perfino nella loro regione.”
“Nell'epoca della TV-verità, un comportamento instabile è diventato una scelta di carriera valida.”
“Risveglio: Accendo la televisione dal letto. Cinque morti nel crollo di una palazzina, un treno deraglia a Marsiglia, l'incidenza delle malattie cardiovascolari sulla mortalità precoce, due impiccati nella stessa mattina in un carcere della Virginia, l'aumento della disoccupazione come fenomeno stabile, bambini di sei mesi impiegati in videotape a luci rosse. Spengo la televisione. Mi alzo. Sono pronto per uscire.”